Verso la fine del XVII secolo il numero dei monaci residenti nel Monastero della Santa Trinità era talmente aumentato che il vecchio refettorio non era più sufficiente per la comunità. Così nel periodo che va dal 1686 al 1692 fu rimpiazzato, per ordine di Pietro I, da un nuovo complesso comprendente il nuovo refettorio e una chiesa. Nel 1692, tricentenario della morte di san Sergio, il patriarca Adriano consacrò la chiesa col nome del santo. La ricca decorazione della chiesa, chiamata secondo la tradizione Chiesa del Refettorio, si distingue per i colori vivaci delle facciate, per l’abbondanza di intagli e per le modellature degli stucchi.
Nonostante le considerevoli dimensioni (510 metri quadri) la volta della sala del refettorio non ha alcun sostegno. La decorazione interna del refettorio è stata rinnovata e restaurata molte volte, l’ultima delle quali, nel 1911, quando furono dipinti il soffitto e le pareti interne.
Secondo l’agiografia di san Sergio, egli stesso e il suo discepolo Michea furono onorati dell’apparizione della santa Vergine e dei due apostoli san Pietro e san Giovanni Evangelista. La Vergine promise a san Sergio che avrebbe protetto il Monastero della Santa Trinità per sempre. Per commemorare l’apparizione, nel 1737, fu eretta la Chiesa di San Michea (le cui spoglie riposano sotto la stessa).
Il 19 maggio (festa del santo) nella chiesa si svolge una messa solenne. |